Inquinamento Atmosferico in Italia: chi lo monitora e come, link utili
L’intento di questo articolo è quello di fornire a tutti i migliori strumenti disponibili per conoscere e verificare la qualità dell’aria nelle diverse città italiane, tramite delle piattaforme e mappe di monitoraggio disponibili online.
Ma prima, facciamo un breve excursus sull’inquinamento atmosferico, sulle fonti e sui problemi che causa.
- Polveri sottili e altri inquinanti atmosferici
- Che aria tira in Italia?
- Monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in Italia
Quello dell’inquinamento atmosferico è da sempre un argomento molto caldo e purtroppo ancora oggi rimane una delle principali cause di effetti avversi legati all’esposizione a breve e a lungo termine e di morti premature in tutto il mondo.
Stando ai dati dell’EEA, ogni anno nel nostro paese sono oltre 50mila le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici tra cui le polveri sottili (in particolare Pm2,5), gli ossidi di azoto (in particolare l’NO2) e l’ozono troposferico (O3).
Nei prossimi paragrafi faremo un veloce excursus su quelli che sono gli inquinanti atmosferici più comuni e anche più pericolosi per la salute umana.
Polveri sottili e altri inquinanti atmosferici
Le polveri sottili non sono altro che l’insieme di sostanze, materiali e particelle sospese in aria che derivano sia da sorgenti naturali sia dall’attività dell’uomo.
PM è l’acronimo di Particulate Matter o Materia Particolata, ovvero particelle molto piccole, e il numero che segue si riferisce alla dimensione delle stesse particelle: da PM10 con un diametro inferiore a 10 micron, millesimi di millimetro, a PM1 che hanno un diametro inferiore a 1 micrometro, le più piccole e pericolose per la nostra salute.
La pericolosità delle polveri sottili è legata alla loro caratteristica principale: la dimensione ridottissima che permette a queste microparticelle di superare le difese naturali del nostro organismo. Più queste particelle sono piccole, più riescono a introdursi nel corpo, fino a raggiungere polmoni e flusso sanguigno e provocare quindi gravi problemi al sistema respiratorio e cardiovascolare.
Per approfondire l’argomento vi consigliamo di leggere il nostro articolo interamente dedicato alle polveri sottili.
Oltre al particolato bisogna considerare la presenza di altre sostanze inquinanti tra cui:
- Gli ossidi di azoto che vengono prodotti da tutti i processi di combustione ad alta temperatura, come impianti di riscaldamento, motori dei veicoli o combustioni industriali. In particolare il biossido di azoto (NO2) si deposita al suolo per via delle piogge acide provocando danni alla vegetazione ed agli edifici, oltre ad essere altamente nocivo per l’uomo: già a moderate concentrazioni nell’aria provoca tosse acuta, dolori al torace, convulsioni e insufficienza circolatoria.
- L’ozono troposferico (O3) è un gas in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio anche se in basse concentrazioni, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare.
- Il biossido di zolfo (SO2) è un forte irritante delle vie respiratorie e può comportare faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell’apparato sensoriale.
- Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore, altamente tossico per l’uomo. È emesso principalmente dai motori a benzina, impianti di riscaldamento domestici e industriali.
Che aria tira in Italia?
“L’inquinamento atmosferico è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria in primis. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi dal nostro Paese che purtroppo è indietro sulle azioni da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul fronte della mobilità sostenibile.
Questo è quanto dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
Come evidenzia il report annuale di Legambiente “Mal’aria di città 2021” purtroppo la situazione Italiana non è delle migliori: nel 2020 su 96 capoluoghi analizzati, almeno 35 hanno superato il limite consentito di polveri sottili PM10.
A Torino rimane il primato di città più inquinata d’Italia con ben 98 giorni di sforamento del limite delle polveri sottili. Secondo l’OMS, Torino ha registrato una media annuale di 35 microgrammi/metrocubo di polveri sottili sopra al limite indicato.
Seguono la classifica, Milano, Padova e Rovigo con 34 µg/mc e Venezia e Treviso con 33 µg/mc.
La medaglia d’oro per l’aria più pulita spetta invece alla città di Sassari, seguita da Enna e Macerata.
Il report di Legambiente raccoglie inoltre un focus su Milano e Roma per quanto riguarda le concentrazioni medie annuali di biossido di azoto: nel 2020, nonostante il lockdown, i dati di NO2 sono stati superiori a quanto suggerisce l’OMS. In particolare, a Milano il valore medio annuo è stato di 39 μg/m3, ed a Roma di 34 μg/m3.
Monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in Italia
Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in Italia ad oggi fa riferimento principalmente ai risultati delle centraline fisse delle ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione del’Ambiente), che misurano i dati relativi a PM10 e PM2.5 , biossido di azoto, ozono, biossido di zolfo, monossido di carbonio e benzene.
Bisogna specificare che purtroppo non in tutte le regioni si hanno lo stesso numero di centraline né queste sono suddivise con il medesimo criterio tra centri urbani, rurali o industriali: ad esempio in Lombardia ci sono 150 centraline fisse (quasi tutte nei centri urbani), nel vicino Piemonte solo 68.
Chiaramente anche a seconda del contesto ambientale in cui avviene il monitoraggio sarà diversa la tipologia di inquinanti che è necessario rilevare e di conseguenza non tutte le stazioni Arpa saranno uguali.
Ogni Regione gestisce il sito web dell’ARPA in maniera diversa, ad esempio la Regione Marche ci fornisce una distinzione per tipo di stazione e di zona.
Detto ciò, nessun risultato sarà un dato effettivo e misurato su quel territorio in un preciso momento ma piuttosto una valutazione che dipenderà da diversi dati:
- dati meteorologici
- dati delle emissioni
- dati della qualità dell’aria
È evidente che questo sistema di monitoraggio “fisso” non è sufficiente per fornire dei dati realistici e precisi.
In tutto il mondo si stanno infatti sviluppando delle reti di rilevamento mobili, come ad esempio i sensori che sono stati montati sulle Google Car di Street View. In questo modo si può avere un’immagine più veritiera e precisa dell’inquinamento da polveri sottili e gas tossici, come cambia durante il giorno o i quartieri della stessa città.
Vediamo ora gli strumenti più utili disponibili sul web per verificare la qualità dell’aria in Italia (e nel mondo).
World Air Quality
Un’innovativa mappa interattiva ed in tempo reale, che rileva e uniforma gli indici di qualità dell’aria tra i vari paesi.
In particolare la mappa indica subito il dato delle PM2.5, e cliccandoci sopra, fornisce anche la specifica degli altri inquinanti rilevati da quella centralina, PM10, biossido di azoto, ozono, biossido di zolfo, monossido di carbonio, temperatura, pressione e umidità.
In Italia i dati che vediamo sono quelli forniti delle ARPA, che come abbiamo detto purtroppo non sono aggiornati in tempo reale: potete consultare la mappa a questo link.
Progetto “Che aria tira?”
Al momento l’unica vera mappa in tempo reale in Italia è fornita dal progetto Che aria tira? che utilizza dati di automonitoraggio dei cittadini: chiunque può costruire la propria centralina low cost e poi visualizzare i dati nella piattaforma online. Il progetto è nato nel 2017 tra le province di Firenze, Pistoia e Prato, in particolare per scoraggiare la costruzione di un inceneritore a nord di Firenze e ora si sta espandendo in tutt’italia.
Per ogni centralina vengono forniti, esatta posizione e i dati di PM10, PM2.5 in tempo reale, oltre alle medie giornaliere divise per orari.
Citizen Scienze Luftaden.info
Lo stesso tipo di progetto, ma a livello mondiale, è stato portato avanti da Citizen Scienze Luftaden.info.
Anche in questo caso si tratta di un monitoraggio in tempo reale in quanto fornito dai cittadini in maniera autonoma con l’acquisto di sensori. La mappa interattiva si può visualizzare a questo link.
Questi dati vengono anche inseriti nelle mappe del World Air Quality Index.
Progetto MonIQA
Questo sistema interattivo permette di visualizzare i dati aggiornati quotidianamente forniti dalle ARPA di tutto il paese. Grazie alla differenziazione per colori, troveremo cinque gradazioni di qualità dell’aria a seconda della concentrazione delle sostanze come particolato atmosferico, biossido di azoto, monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene. Potete visualizzare la mappa di tutt’Italia o divisa per regioni a questo link.
Il Meteo.it
Forse non tutti sanno che nella famosa app ilmeteo.it oltre alle previsioni atmosferiche c’è anche la possibilità di visualizzare di giorno in giorno la qualità dell’aria, sia in tutt’Italia che nella città o zona che ci interessa.
Ci viene data sia una valutazione generale della qualità dell’aria sia suddivisa a seconda degli agenti inquinanti nel corso della giornata.
Si tratta di previsioni (come quelle atmosferiche) e non di dati effettivamente rilevati.
È interessante perché spiega anche che cosa sono e che cosa possono provocare gli agenti inquinanti presi in considerazione.
Troviamo anche una previsione sulla concentrazione pollini, e diversi articoli in evidenza sull’argomento.
Green-zones e Bollino ambientale
Green-zones mette a disposizione in maniera molto completa sia informazioni relative alla qualità dell’aria, sia alle conseguenti restrizioni della circolazione nei paesi europei con l’istituzione di zone a traffico limitato.
Si possono infatti acquistare, tramite i suoi diversi portali, i bollini ambientali e le vignette necessarie per accedere ad alcuni paesi europei.
Il portale italiano è disponibile al seguente link ma è disponibile anche una comoda app per chi viaggia in Europa con le indicazioni in tempo reale di tutti gli aggiornamenti relativi ai divieti di circolazione per i diesel e ai divieti permanenti dei bollini, per tutti i vari tipi di veicolo e le categorie EURO.
Speriamo che questi strumenti possano aiutarvi a valutare e prendere più consapevolezza del problema dell’inquinamento atmosferico che riguarda tutti noi in prima persona.