INQUINAMENTO DELL’ARIA INDOOR: Cause, Pericoli per la Salute e Rimedi
- Generazione Indoor
- L’inquinamento indoor è più pericoloso di quello outdoor
- Quali sono le cause dell’inquinamento indoor e da dove derivano?
- Quali sono le possibili conseguenze e i pericoli per la salute
- Chi viene maggiormente colpito?
- Come ridurre l’inquinamento indoor: consigli e rimedi
- Rimedi salutari per depurare l’aria indoor
Siamo una generazione indoor
Mai come nell’ultimo periodo siamo obbligati a trascorrere la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati come casa, ufficio e scuola. In un’indagine del 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha valutato quale fosse la percezione che le persone avevano riguardo al tempo trascorso indoor, rispetto a quello passato all’aperto. Il risultato è stato sorprendente, mostrando come di media trascorriamo il 90% del nostro tempo indoor, sottovalutando e trascurando l’impatto in termini di salute e benessere che una bassa qualità dell’aria può avere sul nostro organismo. La qualità dell’aria che respiriamo all’interno di ambienti chiusi, infatti, è un fattore molto spesso trascurato al quale si dovrebbe rivolgere maggiore attenzione.
Da un’indagine condotta nel 2018, in Europa e in Nord America, si è evinto che su 16.000 persone intervistate, più dell’82% credeva di trascorrere almeno 3 ore al giorno all’aperto, quando in realtà trascorreva più di 22 ore su 24 in ambienti indoor. Non siamo consapevoli del fatto che trascorriamo la maggior parte del tempo in luoghi chiusi e di quali ripercussioni possiamo avere sulla salute.
Unendo questi dati sulle ore totali che trascorriamo indoor, alla scarsa consapevolezza che l’aria in ambienti chiusi è più inquinata rispetto a quella che respiriamo all’esterno, si genera un cocktail pericoloso per la salute dell’uomo.
L’inquinamento dell’aria indoor è più pericoloso di quello outdoor
Quando si parla di inquinamento pensiamo subito all’inquinamento atmosferico e quindi all’inquinamento dell’aria che respiriamo all’aperto.
La verità è che l’aria all’interno delle nostre case, dei nostri uffici e di altri edifici può essere dalle 5 alle 50 volte più inquinata rispetto a quella esterna. Questo accade perché le normali attività umane indoor (cottura dei cibi, pulizie con agenti chimici, ecc) e le sostanze presenti in tutti gli elementi d’arredo, si sommano agli inquinanti esterni che vengono intrappolati e si accumulano nelle mura delle nostre abitazioni o dei luoghi di lavoro.
Nel rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo “Ambient Air Pollution: a global assessment of exposure and burden of disease”, si riconosce l’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) quale principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale. Poiché si stima che nei Paesi sviluppati la popolazione passi il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi (case, uffici e scuole), la qualità dell’aria negli ambienti indoor diventa cruciale per la salute e per il benessere.
La sindrome dell’edificio malato
L’importanza che la qualità dell’aria indoor ricopre per la salute delle persone è tema noto già dal 1987, quando l’OMS ha riconosciuto e definito la Silk Building Syndrom (Sindrome dell’edificio malato – SBS) e la Multiple Chemical Syndrome (MCS).
Il contributo scientifico pone l’attenzione su quali conseguenze l’inquinamento indoor può provocare sulla nostra salute, puntando il mirino soprattutto sull’ambiente e i luoghi di lavoro. In un’approfondita ricerca intitolata “Sindromi correlate all’inquinamento indoor negli uffici (Building related illnesses – Silk Building Syndrom Idiopathic Environmental Intolerance – multiple chemical syndrome)” si evidenzia come l’esposizione combinata a ozono, solventi organici ambientali e PM 2,5 (particolato aerodisperso) anche a basse dosi in ambiente indoor, possa costituire un reale rischio per l’integrità fisica e psicologica delle persone.
Nel documento si mostra come negli uffici si può creare un’interazione tra nox e vocs (solventi organici liposolubili), metalli pesanti (particolati) e ossidanti (ozono) che, in maniera sinergica con sostanze reattive secondarie, determinerebbero uno stress ossidativo a livello neuronale e immunitario.
Quali sono le cause dell’inquinamento dell’aria indoor e da dove derivano?
Spostiamo quindi l’attenzione verso l’inquinamento che troviamo nelle nostre case e negli spazi chiusi in cui trascorriamo gran parte della giornata: il cosiddetto “inquinamento indoor“. La causa è una combinazione di:
- inquinamento proveniente dall’esterno che penetra naturalmente negli interni;
- numerose sostanze tossiche presenti che derivano direttamente da fonti indoor (che fino ad ora erano ritenuti innocui anche se non lo sono).
Tra le principali fonti di inquinamento indoor possiamo riportare :
- i materiali da costruzione delle nostre case e uffici;
- i prodotti per la pulizia;
- le materie plastiche;
- i giocattoli a causa dei materiali che li compongono
Questo elenco rappresenta le principali fonti di emissioni di sostanze nocive che possiamo respirare durante la quotidianità, senza che ce ne accorgiamo.
Agli elementi sopra descritti, si aggiungono tutte le normali attività quotidiane che contribuiscono ad aumentare i livelli dell’inquinamento indoor, come ad esempio:
- attività di cottura;
- utilizzo di candele;
- profumatori di ambiente;
- stendere i vestiti in casa per l’asciugatura;
- utilizzo di camini e stufe a legna per il riscaldamento;
“Sempre più spesso si parla di qualità dell’aria indoor e dei suoi effetti sulla salute della popolazione, per questo occorre attuare anche nel nostro paese un processo di crescita culturale e di conoscenze “dice il Dott. Gaetano Settimo, coordinatore del “Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) istituito nel 2010 con l’intento di fornire un’azione di supporto per l’adeguamento dell’Italia agli standard comunitari e di promuovere attività di informazione finalizzata ad evitare i rischi connessi ad errati comportamenti che provocano inquinamento indoor.
Più in generale, e come già spiegato nel nostro articolo sulle polveri sottili <link>, il pericolo è rappresentato principalmente da tutte quelle particelle di dimensioni nanometriche, contro le quali il nostro organismo non ha difese sufficienti per contrastarle. La conseguenza è che vengono ingerite tramite la respirazione ed entrano nel nostro organismo a vari livelli, causando la nascita di patologie più o meno gravi, come vedremo meglio nel paragrafo dedicato.
Quali sono le fonti di inquinamento dell’aria e come classificarle?
Le particelle inquinanti presenti negli spazi interni si suddividono in due categorie: quelli cosiddetti “inquinanti biologici” e quelli “chimico-fisici“, cioè rilasciati principalmente dalle industrie, dai mezzi di trasporto e dagli allevamenti intensivi. Questi ultimi si suddividono in:
- Gas di combustione (NOx ossido di azoto, SO2 biossido di zolfo, CO monossido di carbonio), cioè quelli provenienti dall’esterno e generati soprattutto da emissioni da traffico ed emissioni industriali, ma possono anche essere generati internamente per esempio attraverso processi quali la cottura dei cibi;
- Composti organici volatili, cioè i VOC i quali includono la formaldeide, ritenuta cancerogena certa, e molte sostanze presenti nei prodotti per la pulizia della casa che contengono ingredienti chimici, come detersivi, detergenti, deodoranti e profumatori;
- Particolato atmosferico aero-disperso proveniente sia dall’esterno, sia generato internamente, inclusa la polvere domestica e le particelle secondarie che si formano dai precursori gassosi, cioè i VOC. Il PM10 e il PM2,5 (<se vuoi approfondire, leggi il nostro articolato sulle polveri sottili>) è il più pericoloso per la salute umana perché, soprattutto quello più fine (PM2,5) è in grado di penetrare all’interno del sistema respiratorio raggiungendo gli alveoli polmonari. All’interno del particolato atmosferico sono presenti, infatti, alcuni inquinanti da considerare prioritari dal punto di vista tossicologico, quali i metalli pesanti e diverse sostanze organiche come ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici – IPA, una classe di sostanze che include il benzo-a-pirene, cancerogeno certo;
- Idrocarburi policiclici aromatici (IPA), generati principalmente da combustione di legna e quindi d’inverno dall’utilizzo in casa dei caminetti e delle stufe;
- Il fumo passivo da combustione di tabacco, che genera altre sostanze inquinanti inclusi gli IPA;
Gli Inquinanti biologici, invece, sono di origine naturale o generati da comportamenti o fattori messi in atto dall’uomo, spesso inconsapevolmente. Negli spazi indoor sono molto eterogenei e comprendono:
- pollini e spore delle piante,
- batteri,
- funghi,
- alghe e alcuni protozoi.
La loro presenza è ricollegabile a due fattori fondamentali: un eccesso di umidità e una ventilazione inadeguata. Esistono numerose evidenze scientifiche, che hanno individuato una correlazione diretta tra la ventilazione di un ambiente e le condizioni di salute di chi ci vive. È dimostrato che una buona ventilazione di uno spazio indoor riduce la concentrazione degli inquinanti, sia chimici sia biologici, e permette di controllare temperatura e umidità all’interno degli edifici.
Quali le possibili conseguenze e i pericoli per la salute?
La ricerca sta dimostrando l’influenza che l’inquinamento dell’aria indoor e l’inquinamento atmosferico hanno non solo su ogni parte del nostro corpo ma anche sul nostro cervello.
Impatto dell’inquinamento dell’aria sul nostro corpo
Una scarsa qualità dell’aria negli ambienti confinati può causare sintomi evidenti e fastidiosi,con effetti immediati, come ad esempio:
- sonnolenza;
- alterazione sul ritmo cardiaco;
- difficoltà respiratorie;
- mal di testa;
- irritazione degli occhi, del naso e della gola;
- allergie e asma;
- vertigini;
- spossatezza.
Nel lungo termine però, come viene indicato in un approfondimento dedicato nel sito del “Ministero della salute”, gli effetti possono essere anche più gravi, fino a:
- provocare malattie cardiache;
- attaccare il sistema respiratorio;
- provocare disturbi a livello del sistema immunitario;
- e inoltre ha effetti nocivi anche sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso.
Questi sono tutti segnali che potrebbero indicare un’alta percentuale di inquinanti nell’aria che respiriamo, ma che spesso tendiamo ad attribuire ad altre cause.
Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sul nostro cervello
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives delle Università di Harvard e Syracuse, all’aumentare del tasso di CO2 in una stanza, diminuiscono le performance cognitive. Ad essere colpite sono soprattutto le abilità di utilizzare informazioni, rispondere alle crisi ed elaborare strategie. Nella ricerca è stato inoltre riscontrato che vivere in ambienti con alta umidità e presenza di muffe aumenta del 40% il rischio di contrarre asma e rende vulnerabili a sviluppare altri disturbi di tipo respiratorio.
Esistono anche effetti più immediati che si possono riscontrare vivendo in un ambiente poco sano, a partire da episodi di sonnolenza, come nel caso di alunni svogliati sui banchi di scuola a causa anche di un insufficiente ricambio d’aria nell’aula, influenze sul ritmo circadiano e quindi sull’umore, il sonno e le prestazioni.
Chi viene maggiormente colpito?
Il rischio aumenta nel caso di soggetti particolarmente suscettibili alla problematica, che possono subire effetti sulla salute a concentrazioni degli inquinanti relativamente basse o manifestano risposte più gravi rispetto a quelle manifestate dalla popolazione generale. I gruppi considerati più a rischio sono in primis i bambini oltre agli anziani e le persone con patologie croniche, a livello cardiaco e respiratorio, del sistema immunitario.
I bambini, ad esempio, hanno una frequenza respiratoria maggiore a quella degli adulti e il loro sistema respiratorio, in fase di sviluppo, li rende più esposti ad allergie e contaminazioni. Le ricerche condotte su neonati e bambini rivelano dati preoccupanti, dimostrando come l’inquinamento atmosferico porti ad un aumento del rischio di sottopeso alla nascita e quindi a possibili danni alla salute del bambino.
Come ridurre l’inquinamento indoor: consigli e rimedi
A fronte di quanto abbiamo imparato sugli effetti che l’inquinamento dell’aria indoor può avere sulla nostra salute è fondamentale porre la dovuta attenzione ai comportamenti da adottare quotidianamente in casa o al lavoro. Questi insieme ad altri fattori, gioveranno alla nostra salute e benessere mentale.
Le prime cattive abitudini alle quali porre rimedio sono sicuramente:
- l’esposizione al fumo passivo;
- cottura di cibi senza adeguati sistemi di ventilazione;
- insufficiente pulizia degli ambienti;
- presenza di muffe e allergeni domestici (acari della polvere e derivati epiteliali di animali domestici).
Questi sono i principali fattori di rischio, che causano nel lungo termine esordi di asma o altre patologie come nausea, mal di testa e scarsa attenzione.
I nostri consigli da adottare quotidianamente sono quindi i seguenti:
- Favorire il ricambio naturale dell’aria aprendo tutte le finestre tre o quattro volte al giorno;
- Durante la cottura dei cibi è bene usare la cappa e aprire le finestre sia durante sia dopo l’attività in cucina;
- Eliminare o limitare l’utilizzo di sostanze tossiche, come prodotti chimici per le pulizie, profumatori d’ambiente e candele che rilasciano voc;
- È raccomandabile areare gli ambienti durante e dopo pulizie, attività di lavaggio e stiratura, dopo il bricolage o l’utilizzo di disinfettanti e altri prodotti chimici;
- Oggetti di arredamento in tessuto, come tappeti e tende, possono trattenere il particolato e rilasciarlo durante il giorno: si consiglia di pulirli con un aspirapolvere dotato di filtro per il particolato almeno una volta alla settimana;
- L’utilizzo di caminetti, stufe a legna o a “pellet”, se impiegate come fonte principale di riscaldamento, possono causare un forte rilascio di particelle nell’aria, è consigliato limitarne l’utilizzo preferendo fonti di riscaldamento alternative;
- Controllare che vi siano corretti livelli di temperatura e umidità dell’aria;
- Si raccomanda di fumare in ambienti aperti e non in casa, specie se vi vivono bambini, donne in gravidanza e soggetti con patologie respiratorie.
Ultimo consiglio ma non meno importante, cercare di trascorrere del tempo all’aperto in parchi e zone verdi della città tutti i giorni, oppure fuori dai centri urbani, nei boschi e in campagna: come anticipato ad inizio articolo, non potrà che portare beneficio ai nostri polmoni.
Rimedi salutari per depurare l’aria indoor
I punti sopra elencati sono consigli sui comportamenti quotidiani da adottare per ottimizzare al massimo la qualità dell’aria indoor con quello che abbiamo già a disposizione.
E’ importante far presente, però, che adottare uno stile di vita consapevole e attento, è il primo passo necessario ma non sufficiente per ottenere un ambiente indoor che si possa ritenere salubre.
E’ necessario adottare qualche piccolo aiuto supplementare, utile a diminuire la concentrazione di tutte quelle particelle che sono disperse in aria, ma che a causa della loro dimensione non vediamo e non ci rendiamo conto che respiriamo tutto il giorno. Vediamo di seguito un paio di soluzioni efficaci:
- Per migliorare la qualità dell’aria indoor, un ottimo alleato possono essere le piante: “Si è visto che alcune in particolare hanno la capacità di ridurre la presenza di diversi tipi di inquinanti tossici accumulati in ambienti chiusi” dice Alessia Maccaro, ricercatrice del Dipartimento di bioetica dell’università degli studi di Napoli Federico II. “La loro azione è così spiccata che sono state ribattezzate purificatori naturali dell’ambiente”.
- Se si vuole assicurare il maggior filtraggio di tutte le particelle inquinanti, è bene farsi aiutare da un purificatore d’aria. Si possono trovare diverse tipologie proposte sul mercato, ma quella consigliata è la purificazione eseguita con l’utilizzo di filtri che non presenta controindicazioni ed è l’unico utilizzabile anche in presenza di persone. In questo modo l’aria è aspirata dal dispositivo, attraversa il filtro che trattiene tutte le impurità più piccole e reimmette aria purificata nell’ambiente circostante.
Come scegliere il purificatore d’aria
Le diverse tipologie di filtri usati nei purificatori d’aria possono rendere l’aria più salubre eliminando cattivi odori, polveri sottili, virus, batteri e sostanze chimiche. Nella scelta del purificatore è importante verificare la tipologia e la qualità dei filtri utilizzati, che determinano l’efficacia di filtraggio delle particelle più piccole e quindi pericolose per la salute. Il purificatore d’aria ETERE ad esempio, utilizza la tecnologia brevettata del filtro a 3 strati, con materiali certificati e di alta qualità:
- Il filtro Hepa H13 trattiene il 99,97% delle polveri sottili fino alla dimensione di 0,3 micron;
- Lo strato di carboni attivi trattiene le sostanze chimiche, i voc e gli odori;
- L’innovativo strato magnetico, trattiene le polveri di metalli pesanti, le particelle ionizzate e quelle cariche elettrostaticamente fino alla dimensione di 0,2 micron.
Etere, inoltre, è un dispositivo molto comodo da utilizzare grazie alle dimensioni compatte, da appoggiare su mensole, tavolini o appendere a parete e grazie alla ventola brushless, è possibile tenerlo azionato anche tutto il giorno, poiché estremamente silenzioso. Basterà posizionarlo alle velocità più basse (tra le 4 possibili) per avere una purificazione dell’ambiente durante tutto il giorno, senza alcun pensiero. E’ un prodotto Made in Italy, realizzato con componenti selezionati e di qualità.
L’obiettivo di Filair, con Etere, è quello di fornire a tutti la possibilità di vivere una vita migliore respirando tutti i giorni serenamente, senza il pensiero di un’aria inquinata da polveri e malattie.